Massimiliano Fuksas, i mille volti della genialità
Di segni e di forme - Architetti e designer italiani si raccontano - Un pódcast de Radio 24
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“La mia più grande fortuna è stata la perdita di mio padre…” inizia così la nostra chiacchierata con l’architetto Massimiliano Fuksas. Un’infanzia non certo felice, da bambino trascorre i primi anni in solitudine nelle stanze di un piccolo castello austriaco. Il ritorno a Roma gli cambierà la vita: all’età di dieci anni viene praticamente adottato dal poeta Giorgio Caproni, vive a stretto contatto con personaggi come Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini e Giorgio De Chirico. La capacità di creare e dipingere si manifesta fin da subito. Si laurea alla facoltà di architettura a La Sapienza negli anni delle contestazioni, che lo vedranno protagonista. Curioso e spinto dalla sete di conoscenza arriva a Londra, si mantiene lavorando in un pub ed entra in contatto con il gruppo avanguardista Archigram, che lo ispirerà per i lavori futuri.Torna in Italia e inizia la sua carriera creando opere pubbliche per vari amministratori locali finché la foto di un suo progetto viene pubblicata su un’importante rivista francese: la palestra storta di Paliano, nel frusinate, gli regala la notorietà. Da lì iniziano le grandi collaborazioni internazionali. Dopo Parigi, Vienna e Francoforte, e poi ancora Berlino, Salisburgo, New York, Tokyo e Hong Kong.Nel 2008 vince il concorso per la costruzione della Nuvola, l’edificio che lo renderà uno degli architetti italiani più celebri e imitati del mondo.