"Alma" di Federica Manzon
Il cacciatore di libri - Un pódcast de Radio 24 - Sabados
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Un romanzo sull'identità e sul senso di estraneità, un romanzo sulle radici che possono essere sia appartenenza ma a volte anche gabbia. Parliamo di "Alma" di Federica Mazon (Feltrinelli). La protagonista, Alma appunto, deve tornare a Trieste, città in cui è nata, dopo la morte del padre. E' l'occasione per fare i conti con le proprie radici, con il senso di appartenenza e nello stesso tempo anche con il senso di estraneità che a volte si può provare. Un'occasione per ricordare il passato: la vita con la madre, disordinata e fantasiosa, quella con i nonni, ordinata e borghese, gli incontri con il padre, un uomo slavo che attraversa spesso il confine a est portando anche racconti avventurosi (lavorava stretto contatto con il Maresciallo Tito). Ricorda anche l'incontro con Vili, figlio gli amici del padre che vivono a Belgrado e che affidano il piccolo al padre di Alma. Vili che quando cresce e scoppia la guerra nella ex Jugoslavia rivendica con forza la sua appartenenza, al contrario di Alma che fa fatica a confrontarsi con il tema delle radici.