L’uccello di fuoco | Anonimo

In un lontano regno, uno zar potente aveva un giovane arciere e un cavallo straordinario. Un giorno, durante una battuta di caccia, l’arciere trovò una piuma d’oro appartenente all’uccello di fuoco. Il cavallo lo avvertì del pericolo che quella piuma avrebbe portato, ma l’arciere, sperando in una ricompensa, la consegnò allo zar. Il sovrano, invece di premiarlo, gli ordinò di catturare l’intero uccello, minacciandolo di morte in caso di fallimento.Grazie ai consigli del suo cavallo, l’arciere fece spargere cento sacchi di grano nei campi. L’uccello di fuoco, attirato dal cibo, fu catturato e portato allo zar, che però gli affidò subito un’altra missione: trovare la principessa Vassilissa, da lui desiderata come sposa. Seguendo le indicazioni del cavallo, l’arciere si recò ai confini del mondo, dove la principessa navigava in una barchetta d’argento. Per attirarla, allestì un accampamento lussuoso con una tenda dalla cupola dorata e cibi prelibati. Vassilissa, incuriosita, si avvicinò e, dopo aver bevuto del vino, si addormentò. L’arciere ne approfittò per portarla via e consegnarla allo zar.Quando la principessa si svegliò, scoppiò in lacrime e pose una condizione per il matrimonio: riavere il suo abito nuziale nascosto sotto una pietra in fondo al mare. Lo zar ordinò all’arciere di recuperarlo, e ancora una volta il cavallo lo aiutò, chiedendo l’aiuto di un gambero marino, che fece emergere il vestito dal fondale. Nonostante questo, la principessa rifiutò di sposare lo zar finché l’arciere non si fosse immerso in una caldaia d’acqua bollente. Il sovrano accettò la richiesta e ordinò che il giovane fosse gettato nell’acqua. Tuttavia, grazie a un incantesimo del cavallo, l’arciere ne uscì ancora più bello e forte. Lo zar, invidioso, volle fare lo stesso, ma senza alcuna protezione finì per morire. Così, l’arciere fu proclamato nuovo zar e sposò la principessa Vassilissa, governando saggiamente per molti anni. Segui e supporta il Contastorie: https://www.patreon.com/contastorie