3. Parenti serpenti

L'ultima volontà - Un pódcast de Corriere della Sera

Se è vero, come ha scritto Tolstoj nel famoso incipit di Anna Karenina, che “tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, è nel momento in cui si scrive il proprio testamento che affiorano i difetti e le omissioni di parenti e congiunti. E questo, vale per (quasi) tutti, indipendentemente dall'origine della stirpe, dalla ricchezza, dalla cultura e dalla fama: l’odio o l’antipatia, in famiglia, sono assolutamente democratici. Lo dimostra un libricino, Essendo capace di intendere e di volere, in cui sono stati raccolti i testamenti olografi di sconosciuti depositati presso l’Archivio notarile di Napoli. Ma anche le scelte di alcuni italiani celeberrimi come Guglielmo Marconi, Alessandro Manzoni o Eduardo Scarpetta: i loro testamenti evidenziano, tra l’altro, la centralità di istituti giuridici come l'eredità legittima o disponibile.Con le voci di Giuditta Marvelli e del presidente dei notai italiani Giulio Biino.

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